lunedì 5 luglio 2010

Malato di Aids fuma marijuana a scopo terapeutico.

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“La droga serve per curarmi”,il tribunale lo assolve





Fino ad ora l’utilizzo di cannabis a scopo terapeutico era vietato in Italia. Da oggi invece una rivoluzionaria sentenza potrebbe aprire le porte, costituendo un precedente, per tutti quei malati che sono costretti a reperire illegalmente alcune sostanze per tenere sotto controllo gli effetti devastanti di alcune malattie.
Un uomo, 45 anni, sieropositivo, è stato arrestato per detenzione di marijuana. Nel maggio scorso era a bordo della sua auto a Pavia quando è stato fermato dalla polizia. L’uomo aveva con se 25 grammi dello stupefacente, ben 23 grammi oltre il limite consentito dalla legge per “uso personale”. Essendo cosciente del fatto che sarebbe stato accusato di detenzione illecita, non appena ha visto il posto di blocco dei militari, l’uomo ha tentato di disfarsi della droga gettandola dal finestrino.
«La marijuana mi fa stare meglio, mi aiuta a sopportare il dolore», ha spiegato l’uomo, da anni affetto da Aids sia ai poliziotti che al giudice. L’uso terapeutico della cannabis è stato confermato anche dal medico dell’arrestato, che lo ha seguito per 15 anni. L’infettivologo Giorgio Barbarini ha spiegato che il paziente fino al 1998 si era sottoposto a terapia antiretrovirale, ma non tollerando i farmaci “classici”, dopo pochi mesi aveva deciso di curarsi fumando marijuana.
«La scelta – ha detto il medico in aula -, non compresa nelle linee guida sul trattamento dell’Hiv nel nostro Paese, ha mantenuto il controllo della carica virale e un rallentamento del deterioramento del comparto immunitario». La tesi, appoggiata dall’avvocato difensore Paolo Sturla, ha incontrato il favore del giudice, che ha deciso di assolvere l’imputato «perché il fatto non costituisce reato».

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